venerdì 28 luglio 2017

Donna Ida, un vino dei Poderi Einaudi




Un fresco e profumato assemblaggio di Ch­ardonnay,Sauvignon Blanc e Pi­not Grigio dedicato alla moglie del Presidente Luigi Einaudi e perfetto per l’estate  Dietro un grande uom­o, c’è sempre una gr­ande donna! E’ il ca­so anche di Luigi Ei­naudi, tra i padri fondatori della Repub­blica e primo presid­ente democraticamente eletto della Repub­blica Italiana. Al suo fianco la contessa veronese Ida Pelle­grini ovvero Donna Ida - come la chiamav­ano affettuosamente gli italiani - agli onori delle cronache per la sua eleganza sobria, le sue mise raffinate e i fili di perle, che fecero stile, indossati con discrezione quando accompagnava il mar­ito nelle occasioni ufficiali.A lei Poderi Luigi Einaudi - la storica cantina del Presiden­te Vigneron, oggi ge­stita dal pronipote Matteo Sardagna Eina­udi - ha dedicato un vino che rispecchia l’essenza dei vini che lei tanto amava: un bianco elegante, perfetto per le gio­rnate d’estate, il Langhe Doc Donna Ida, fresco e profumato assemblaggio di Char­donnay (40%), Sauvig­non Blanc (30%), e Pinot Grigio (30%), affinato nell’acciaio, per conservare i sentori di frutta e l’innata piacevolezza, e per alcuni mesi in bottiglia. Il ris­ultato è un vino raf­finato con un finale sapido e minerale e una produzione di nicchia – solo 5000 bottiglie – per la pr­ima annata prodotta, il 2016. Per maggiori informa­zioniwww.poderieinaudi.com

Nicoletta Curradi

Presentato in Sala d'Arme Golfing in Florence

3 prestigiosi Golf Club si uniscono per un obiettivo comune.


Nel mondo il Golf è praticato attivamente da 60 milioni di giocatori, di cui 7,3 milioni solo in Europa.
I numeri dei golfisti/turisti target del progetto sono così suddivisi: 25 milioni di giocatori in USA, 8 milioni in Giappone, 4,8 milioni in Corea del Sud, 3,7 milioni in Gran Bretagna, 2 milioni in Cina, 640.000 in Germania, 480.000 in Svezia, 410.000 in Francia, 390.000 in Olanda, 150.000 in Finlandia, 110.000 in Austria e 90.000 in Svizzera. L’Italia conta circa 90.000 golfisti. Il dato estremamente positivo riguarda la Cina e la Corea del Sud che vedono crescere esponenzialmente il numero dei nuovi golfisti. In media, uno statunitense su dieci e uno svedese su sette gioca a golf. I golfisti sono mediamente per il 64% uomini e per il 36% donne.
Nel 2016 il golf torna ad essere a Rio disciplina olimpica e, nel 2022, l’Italia avrà l’onore di ospitare a Roma la Ryder Cup.  La manifestazione, che crea un indotto primariamente turistico di 500 milioni di euro (fonte KPMG), rappresenta il terzo evento televisivo più seguito al mondo dopo i mondiali di calcio e le olimpiadi estive.
Il mercato turistico golfistico è in costante crescita da 4 anni: secondo la IAGTO (International Association Golf Tour Operator) l’incremento è stato del 38%, di cui solo il 12% nel 2016 (25 milioni di turisti golfisti).
In Italia nel 2015 sono stati venduti 550.000 green fee a turisti stranieri (entrate giornaliere al golf per disputare 18 buche) che hanno portato 1,1 milioni di pernottamenti per un indotto di 165 milioni di euro (10% in più dell’anno precedente).
Anche l’ENIT (l’Agenzia Nazionale del Turismo), con la nuova Presidentessa Evelina Christillin, vuole valorizzare gli investimenti nel golf, ritenuto una nicchia da sfruttare. Ben il 15% del budget del golfista, infatti, viene speso all’interno del Golf Club, mentre il resto va su tutto l’indotto.
Questa tipologia di viaggiatore spende il triplo del turista medio. Per arrivare a destinazione predilige i voli diretti (per evitare di perdere la propria sacca), nel nostro caso gli scali di Firenze, Pisa e Bologna, o la possibilità di arrivare via auto così da portare con sé l’attrezzatura per giocare.
 
Il Golfing in Florence:

Le Pavoniere Golf & Country Club, Poggio dei Medici Golf Club, Circolo Golf Ugolino Firenze
 
Tre dei migliori Golf Club, dei 385 presenti in Italia, si trovano nei dintorni di Firenze ad una distanza quasi equivalente dal centro cittadino:
-          L’Ugolino è il Circolo più antico d’Italia fondato nel 1889 sulle colline della città dalla comunità inglese residente a Firenze;
-          Le Pavoniere a Prato con un fantastico campo disegnato nel 1995 da Arnold Palmer, grande giocatore ed architetto di campi di altissimo livello in tutto il mondo;
-          UNA Poggio dei Medici Gol Club a Scarperia, nelle colline del Mugello, presso il resort UNA Golf Poggio dei Medici (Gruppo Unipol): una attività ricettiva ed un prestigioso campo sede di tornei professionistici come il Ladies European Open e l’European Challenge Tour.
 
Tre eccellenze a 18 buche che si riuniscono per fondare un polo di attrazione per un turismo golfistico sempre più esigente ma con un’importante capacità di spesa.
 
Come Funziona
 
I tre Club si sono organizzati per gestire le richieste di:
-          Turisti diretti
-          Tour Operator, DMC e agenzie di viaggi
-          Albergatori
 
I Circoli si promuoveranno insieme nel progetto Golfing in Florence in fiere, eventi ed ogni eventuale attività pubblicitaria costituendosi come una Destination attrattiva, in grado di accogliere un numero maggiore di Golfisti e portando importanti benefici per l’indotto dei rispettivi territori e della città di Firenze.

 I vantaggi che si avranno contattando direttamente i Golf Club o il sito web appositamente creato saranno i seguenti:
 
      Turista diretto: le segreterie dei Club prenoteranno il miglior tee time disponibile nel Club partner di Golfing in Florence.
      Tour Operator: oltre a mantenere le proprie tariffe agevolate da contratto, potrà avere un canale preferenziale di prenotazione tee time per i tre circoli, dove avrà la garanzia di trovare sempre disponibilità compatibilmente alle esigenze dei Club (notoriamente più impegnati nel weekend rispetto ai giorni infrasettimanali). Sarà inoltre possibile proporre il golf come attività di team building in occasione di riunioni di lavoro o incentives.
      Albergatori: potranno annoverare tra i propri servizi di Concierge anche la prenotazione di campi da golf di alto livello, con l’assistenza della segreteria degli stessi per qualsiasi informazione, anche per il noleggio del materiale necessario in caso il cliente non ne sia provvisto all’arrivo. Sarà definito un prezzo convenzionato per i green fee per i propri clienti, con un programma di incentivazione con una gratuità ogni 10 green fee venduti.
 
L’idea di Golfing in Florence, nata come naturale evoluzione del processo di collaborazione iniziato due anni fa tra i tre golf club, viene grazie all’appoggio del Comitato Regionale Toscano della Federazione Italiana Golf. Il progetto beneficerà, per la sua promozione, della collaborazione del Comune di Firenze e della Regione Toscana attraverso i rispettivi assessorati al Turismo, di Toscana Promozione Turistica, e di Firenze Convention & Visitors Bureau, e sarà presente sul nuovo portale Destination Florence.
 
Obiettivo
 
Il golf porta al momento ogni anno in Toscana circa 60.000 visitatori/giocatori da tutto il mondo e contribuisce in maniera importante ad alimentare l’occupazione dell’indotto: dal circuito sportivo a quello artistico e culturale, dall’artigianato ai trasporti, fino all’enogastronomia.
L’obiettivo primario di Golfing in Florence è quello di promuovere l’incoming di turismo di alto livello, di appassionati di golf, uno sport che coinvolge persone di ogni età e che rappresenta un grande volano, sia per la destagionalizzazione che per il turismo di qualità in grado di apprezzare la bellezza e l’unicità di Firenze e della Toscana.
 
 
 
 
 Si è svolta il 27.7 la presentazione stampa in Sala d'Arme in Palazzo Vecchio con relatori
 
 
Michele Chisena Presidente GC Le Pavoniere, Assessore al Turismo di Prato Daniela Toccafondi, Carlotta Ferrari Direttrice Conventions Bureau, Alberto Peruzzini Direttore di Toscana Promozione, Anna Paola Concia Assessore al Turismo di Firenze, Francesco Brogi Presidente Golf Club Poggio dei Medici, Camilla Tolomei Presidente Golf Club Ugolino, Federico Ignesti Sindaco di Scarperia e San Piero a Sieve
 
 
 
 
 
 
 Per ulteriori informazioni:


o sul sito internet

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Fabrizio Del Bimbo

giovedì 27 luglio 2017

Per montagne e foreste un importante protocollo tra ANCI Toscana e Legacoop Agroalimentare Toscana

-È stato firmato il 26 luglio  a Firenze il protocollo d’intesa fra ANCI Toscana e Legacoop Agroalimentare Toscana per la valorizzazione delle zone montane e forestali della regione.



Alla base del protocollo c’è la comune convinzione dell'importanza del ruolo plurifunzionale delle foreste e degli ambienti montani e della necessità di mantenerne attive le funzioni sociali, economiche, ambientali, ecologiche e culturali. Alle Unioni dei Comuni spettano interventi di prevenzione idrogeologica, su cui molte cooperative hanno maturato competenze ed esperienza pluriennale.

Il protocollo punta a sostenere processi di formazione, sviluppo e innovazione nel settore forestale e montano in generale, allo scopo di migliorare la qualità di vita delle popolazioni rurali attraverso il mantenimento e la valorizzazione della dimensione sociale e culturale delle foreste e delle aree montane e rurali. Nel dettaglio l’accordo impegna ANCI e Legacoop Agroalimentare Toscana a collaborare nell’attività di concertazione svolta nelle sedi istituzionali ed alla promozione presso i propri associati delle misure forestali e di sviluppo delle aree montane volte ad incrementare il potenziale economico delle foreste. Il protocollo rileva inoltre l’importanza dei piani di gestione e dell’albo di qualificazione per le imprese forestali quale strumenti fondamentali per la gestione efficiente del territorio. Le azioni di promozione saranno dedicate anche ad aumentare il valore aggiunto dei prodotti forestali e a favorire l’ammodernamento delle cooperative attive nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti forestali.

La promozione avverrà anche attraverso la condivisione e progettazione di azioni a livello territoriale, supporto alla costituzione di nuove cooperative di comunità, sostegno a nuovi distretti rurali o agroalimentari.
La Toscana ha un territorio in cui la componente montana e forestale occupa circa il 50% del totale. Le cooperative forestali associate a Legacoop Toscana sono 26, operano su tutte le province toscane, contano più di 500 addetti e producono un fatturato di circa 40 Milioni di Euro.

“Questo protocollo valorizza il lavoro che le nostre cooperative forestali fanno ogni giorno, con grande impegno e professionalità e ci mette in grado di allargare i nostri orizzonti anche a fronte delle difficoltà che il settore sta attraversando da almeno due anni – sottolinea Sara Guidelli, presidente Legacoop Agroalimentare Toscana – insieme ad ANCI vogliamo migliorare la nostra efficienza sui territori per essere sempre più protagonisti del cambiamento che investe le aree rurali e montane, dove alterità e specificità hanno un altissimo potere identitario che genera coesione sociale. Gli incendi che in queste ore stanno devastando i territori del nostro Paese ci devono impegnare ad un’azione preventiva sempre più efficace. L’assetto idrogeologico e la stabilità del suolo sono obiettivi che possono essere raggiunti solamente nel lungo periodo come somma di tanti piccoli interventi, diffusi nel territorio. L’impronta antropica delle aree montane ha negli anni fornito una rete di salvaguardia che tende progressivamente a ridursi nei centri a maggior densità abitativa presenti in pianura e nella costa. Lo spopolamento non è l’unica via per i territori boschivi, che rappresentano per la loro storia, ricchezza, valore ambientale un patrimonio importantissimo per tutta la regione”.


“Per Anci Toscana la tutela e la valorizzazione delle aree rurali e del sistema agroalimentare regionale è una priorità assoluta. In particolare, nell’ultimo anno abbiamo moltiplicato l’impegno e le attività con tavoli dedicati, incontri sul territorio, iniziative a livello nazionale, progetti di formazione, intese con i istituzioni ed associazioni. La firma di oggi rappresenta un altro importante passo in questo percorso, che ha come fine ultimo e condiviso lo sviluppo di un comparto fondamentale per i nostri territori, per la loro storia, nonché per l’economia e l’identità dell'intera Toscana. I Comuni e i territori delle aree rurali e montane sono al centro di un sistema che va sostenuto, promosso, incentivato: gli accordi concreti e fattivi con soggetti come Legacoop non possono che aiutarci a raggiungere questi obiettivi” ha dichiarato Matteo Biffoni, presidente Anci Toscana.

Fabrizio Del Bimbo

martedì 25 luglio 2017

"Sant'Agnese, la Santa Poliziana": il Bruscello di Montepulciano dal 12 al 15 agosto


Questa mattina al palazzo del Pegaso, il teatro popolare in piazza Grande dal 12 al 15 agosto. Il presidente Giani ha consegnato un riconoscimento agli organizzatori. Il consigliere Scaramelli: “Quest’anno dedicato a Sant’Agnese, santa voluta dal popolo. Manifestazione popolare, grande partecipazione”



Il ‘Bruscello Poliziano’ torna dal 12 al 15 agosto a Montepulciano. La compagnia popolare sta preparando la nuova edizione, la 78a, che sarà interamente dedicata a S.Agnese e si terrà in piazza Grande a Montepulciano. Cresce la presenza dei ‘bruscellanti’, siamo arrivati a 144. Saranno in scena 10 ballerine, un’orchestra di 40 elementi e il gruppo dei bambini. La compagnia metterà in scena circa 200 persone coinvolte nella rappresentazione teatrale, per raccontare degnamente la storia di Sant’Agnese. Il teatro popolare del Bruscello mantiene la forma tradizionale da 78 anni.
L’edizione 2017 del ‘Bruscello Poliziano’ è stata presentata questa mattina al palazzo del Pegaso. Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani ha consegnato il Pegaso del Consiglio regionale agli organizzatori. “A Montepulciano, la cultura del teatro popolare nasce da lontano – ha detto Giani – ha ispirato e aperto la strada, negli anni, a tante manifestazioni che vivono in Toscana e hanno raggiunto un livello internazionale. E continua a dar vita a una manifestazione che rende orgogliosa tutta la nostra regione”.    
Alla conferenza stampa ha partecipato anche il consigliere Stefano Scaramelli. “La storia di Agnese, nata e morta santa. Santa voluta dal popolo, nella rappresentazione della compagnia popolare del Bruscello, che a distanza di 78 anni continua a produrre cultura con la partecipazione di oltre 200 persone che rievocano la tradizione popolare e contadina della Valdichiana. Un evento culturale degno di essere presentato e promosso in Consiglio regionale”, ha dichiarato Scaramelli. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il sindaco di Montepulciano Andrea Rossi, il direttore artistico della compagnia popolare del Bruscello, Franco Romani, il presidente della compagnia Marco Giannotti, il regista Marco Mosconi, il maestro Luciano Garosi, autore delle musiche, e l’autrice del libretto Letizia Tofanini. 

Fabrizio Del Bimbo

sabato 22 luglio 2017

Una città piu' smart con l'accordo tra Comune di Firenze e ENEL

Firenze si candida a essere una delle Smart City più all’avanguardia d’Italia. Mobilità elettrica, pubblica e privata, ed efficienza energetica sono i punti cardine della collaborazione tra Comune di Firenze e Enel. Di Firenze Smart City hanno parlato il 21 luglio a Palazzo Vecchio il Sindaco, Dario Nardella, l’Amministratore Delegato di Enel, Francesco Starace, l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Firenze, Giovanni Bettarini, e il Direttore della Divisione Global e-Solutions di Enel, Francesco Venturini. Un’occasione per fare il punto e annunciare gli ulteriori passi avanti dei progetti in corso che vedono impegnata l’azienda elettrica in stretto coordinamento con il Comune.



 
Sul fronte della mobilità elettrica, novità in arrivo per le ricariche Fast Recharge Plus dedicate ai taxi elettrici, che permettono di ricaricare l’auto in circa 20 minuti: dopo le prime due stazioni di piazza Francia e via del Cavallaccio, sono state inaugurate altre due stazioni di ricarica in cviale Guidoni e piazzale Donatello ed è stato concordato con il Comune e con i tassisti di Firenze l’installazione di due ulteriori colonnine in via Venosta e in un’altra posizione da definire. Le Fast Recharge Plus consentono di effettuare la ricarica veloce, in corrente alternata a 22-43 kW e continua a 50 kW, dei veicoli elettrici dedicati alla flotta dei taxi di Firenze. Il processo di ricarica è gestito da remoto attraverso il sistema “Electric Mobility Management” - EMM, fornendo inoltre servizi a valore aggiunto all’utente, quali informazioni in tempo reale sulla posizione delle colonnine, stato di ricarica, possibilità di prenotazione, ed altri servizi.
La realizzazione del sistema di colonnine super fast recharge per i tassisti è parte di un progetto più ampio, che vede Comune di Firenze ed Enel partners e prevede investimenti per oltre 30 milioni di euro nelle tre città pilota (Firenze, San Sebastian e Bristol) di cui 25 finanziati dalla Commissione europea e il resto da privati. Nella città di Firenze verranno realizzati nei prossimi 5 anni investimenti per 10 milioni di euro tra Cascine, Novoli e Piagge, realizzando un’azione complessa e integrata per migliorare l’efficienza energetica (smartgrid, smartlighting, teleriscaldamento per oltre 700 utenti con seasonal storage solare, 600 dispositivi smart info), la mobilità sostenibile (trasformazione di 100 taxi con motore termico a motore elettrico, ampliamento rete ricarica elettrica con servizio fast recharge, app per i cittadini e i turisti), lo sviluppo dell’ICT e dell’internet of things IoT (urban control center con piattaforma comune alle tre città pilota, panchine smart, smartwaste), la resilienza e la sicurezza (smartgrid, videosorveglianza, SOS).
Ad oggi Firenze è il comune d’Italia con il maggiore numero di taxi 100% elettrici: sono 70 i tassisti che hanno risposto infatti al bando pubblicato lo scorso giugno dal Comune per l’esercizio del servizio con mezzi a propulsione elettrica.
In arrivo anche altre due stazioni di ricarica Fast Recharge Plus nei pressi dei caselli Firenze Nord e Firenze Sud, grazie al progetto europeo EVA+, vinto da Enel insieme a un consorzio di case automobilistiche e alla principale utility austriaca, che prevede l’installazione di 200 colonnine di ricarica veloce nel corridoio autostradale italiano e austriaco. Queste due nuove colonnine saranno utilizzabili non solo dai taxi ma anche da tutti i possessori di veicoli elettrici.
Più in generale, sono 179 le infrastrutture di ricarica Enel a uso pubblico presenti a Firenze, un numero che pone il capoluogo toscano in testa alla classifica delle città con più colonnine di ricarica. Le infrastrutture Enel sono del tipo “pole station”, possono ricaricare a 3,3kW (slow) o a 22kW (quick) e garantiscono l’alimentazione dei veicoli di nuova generazione così come quella dei veicoli già circolanti con una ricarica “intelligente” e “interoperabile”. L’interoperabilità è particolarmente importante perché il possessore del mezzo elettrico, con la sua electric card fornita dal venditore di elettricità, può effettuare la ricarica indipendentemente dalla società di vendita con cui è contrattualizzato. 
Comune di Firenze e Enel hanno inoltre presentato, in risposta alla call UIA (Urban Innovative Action) dell’Unione Europea, il progetto FURBA (Florence Urban Rapid Bus Transport), che prevede l’attivazione di un corridoio di trasporto pubblico realizzato mediante 4 bus della lunghezza di 18 metri totalmente elettrici che garantirebbero un servizio con frequenza pari a 5 minuti. Nell’ambito di tale progetto, Enel realizzerà una stazione di ricarica veloce (350kW) con pantografo, in grado di garantire la ricarica completa delle batterie del bus elettrico in 10 minuti e una stazione di ricarica V2G da 50 kW che consentirà anche di ottimizzare l’energia all’interno del deposito di parcheggio dei bus sfruttando l’energia prodotta da pannelli fotovoltaici (10 kW).
La collaborazione tra il Comune di Firenze e Enel è attiva anche sul fronte della banda ultralarga: Open Fiber - la joint venture paritetica tra Enel e Cdp per la creazione di un’infrastruttura su tutto il territorio nazionale con tecnologia Ftth (Fiber to the home) - a Firenze cablerà entro il 2019 circa l’80% delle unità immobiliari, con un investimento di circa 50 milioni di euro.

Fabrizio Del Bimbo
 

lunedì 17 luglio 2017

"Oltre le mura", una mostra di artisti cinesi a Palazzo Medici Riccardi


Inaugurazione mercoledì 19 luglio alle ore 18 nel Cortile di Michelozzo di Palazzo Medici Riccardi
con Dario Nardella, il Presidente dell’Associazione MetaMorfosi Pietro Folena
Yang Chao, Direttore Xi'an Art Museum e curatore della mostra, e Yan Jinlin, Console della Repubblica Popolare Cinese
 


Inaugura il 19 luglio alle ore 18 nel Cortile di Michelozzo di Palazzo Medici Riccardi la mostra 'Oltre le mura', che porta a Firenze un affascinante spaccato della produzione artistica contemporanea cinese.

Aperta fino al 17 settembre, la mostra verrà inaugurata dal Sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella assieme al Presidente dell’Associazione MetaMorfosi di Roma, Pietro Folena.

Patrocinata dalla Città Metropolitana di Firenze e dal Consolato della Repubblica Popolare Cinese a Firenze con il contributo della Regione Toscana, prodotta da MetaMorfosi e dallo Xi’An Art Museum in collaborazione con Eawe Project e N!Studio Asia, la mostra porta in esposizione opere di fotografia, pittura, scultura e installazioni che illustrano in maniera eloquente il lavoro di 41 artisti contemporanei selezionati da Yang Chao, direttore del museo di arte contemporanea della città di Xi’An.

L'iniziativa ha lo scopo di rinsaldare le relazioni fra la città di Firenze e la città di Xi'an e far conoscere al pubblico fiorentino e ai flussi turistici di Palazzo Medici Riccardi l'arte contemporanea cinese. All’inaugurazione saranno presenti Yang Chao Direttore Xi'an Art Museum e curatore della mostra e Yan Jinlin Console della Repubblica Popolare Cinese a Firenze.

A partire dal 20 luglio sarà in vigore il sistema di bigliettazione integrata (mostra + museo), con adozione del biglietto intero ad € 10,00 e biglietto ridotto ad € 6,00.

Orari: dalle 8,30 alle 19,00 (ultimo ingresso 18,30), chiuso il mercoledì. 
 
Fabrizio Del Bimbo

Nicoletta Curradi

Al via il 22 luglio la 10° eedizione di Maredamare

Dal 22 al 24 luglio si svolge a Firenze alla Fortezza da Basso la fiera Maredamare 10° edizione.





Vediamo quali sono le tendenze nel settore della moda mare per l'estate 2018:


sarà un’estate esuberante, audace e piena di forza creativa per lo swimwear
2018. Si passerà dalle più raffinate stampe geometriche micro e macro
passando attraverso la foresta pluviale con i suoi colori magnifici colori saturi spezzati da cromie accese per approdare in uno spazio libero da
costrizioni dove tutto viene miscelato per una ricercata trascuratezza, il mondo hippie appunto ma rivisto in chiave moderna. Un universo a parte
invece è riservato all’attitudine sportiva che prenderà ancora più vigore e spazio e riuscirà a contaminare anche le collezioni più classiche. E’ il
risultato che emerge dalla prima vera e propria indagine di trend forecasting messa a punto da Maredamare incrociando le esperienze dei più noti
bureaux tendances con i reali approcci dei marchi coinvolti per avere uno scenario aderente alla realtà.

ARTISTIC GEOMETRIES
L’elogio delle grafiche, dei disegni geometrici che animano le superfici, dove
nulla sembra scontato. La sorgente è minimalista e non convenzionale, a
tratti audace. Micro e macro motivi sapientemente dosati per dare nuovi
dinamismi agli spazi, un lusso ricercato a cui si accede attraverso uno studio
sapiente sulle più inedite geometrie.
SPORT COUTURE
La seduzione trae spunto dall’energia sportiva. Una declinazione raffinata
presa in prestito dall’universo tecnico. Grafiche minimali, color block o
piccoli all over quasi impercettibili per lasciare spazio alle performance
dei tessuti. I tagli sono semplici. Bikini e interi ispirati agli sport in acqua e
sulla spiaggia.

POWERFUL RAINFOREST
L’esplosione della natura in tutta la sua forza. Stampe floreali e faunistiche
dai toni saturi e maestosi. Un universo di colori che sembrano esplodere in
un grido di gioia. Il luogo è solo un simbolo, sono i dettagli che
impressionano per definizione e me ssaggio. Vere e proprie tele d’autore
che incantano anche l’osservatore più distratto.
HIPPIE BOHO
Nomade, ribelle, avventuriera. Un viaggio alla scoperta di terre lontane
bruciate dal sole, di segni e disegni grafici presi in prestito da universi remoti.
E’ il respiro di un mondo lontano, un brivido di libertà, il desiderio più
profondo di esplorazione e conoscenza. Da questa idea prendono vita incontri
apparentemente impossibili, mix and match timidi o audaci ma pur sempre
originati da accostamenti sub limi e a tratti irriverenti. Stampe gipsy e
fantasie astratte incontrano righe e motivi floreali.

Info: www.maredamare.eu




Fabrizio Del Bimbo

venerdì 14 luglio 2017

Il Congresso Soroptimist a Firenze dal 14 al 16 luglio


Arrivano a Firenze da tutto il mondo con la professionalità, la tenacia e la lun­gimiranza che è prop­ria delle donne per un confronto costrut­tivo sulle forze da mettere in campo per migliorare le condi­zioni di vita femmin­ile, specie nei paesi poveri e più disag­iati, offrendo a don­ne e ragazze, grazie ad un’educazione co­nsapevole, il passap­orto per una vita mi­gliore.L’appuntamento è alla Fortezza da Basso dove dal 14 al 16 lu­glio si svolge il 21° Congresso del So­roptimist Internatio­nal of Europe intitolato “Own the future – Edu­cation, your passport to a better life”.La sessione plenaria del congresso è ded­icata alle donne isp­iratrici in STEM (Sc­ienza, Tecnologia, Ingegneria e Matemati­ca), seguita da due sessioni tematiche parallele: “Spaccare il soffitto di crist­allo” e “Donne in ve­rde: energie rinnova­bili, tecnologie pul­ite e migliori prati­che”.“E’ la prima volta che un congresso SIE si tiene in Italia – dichiara Flavia Pozzolini, Pr­esidente del Congres­so– ed è la prima vol­ta che giovani donne sono invitate a par­tecipare con il tota­le supporto dell’ass­ociazione. Il nostro intento è quello di dare a ragazze prom­ettenti, anche di pa­esi lontani come il Madagascar e il Mali, un’opportunità con­creta per cambiare la loro vita.  Offria­mo loro la possibili­tà di incontrare sci­enziate eminenti pro­venienti da diversi campi scientifici e diversi paesi europe­i. Donne ispiratrici, menti vibranti con le quali queste gio­vani donne STEM potr­anno interagire dire­ttamente”.Fra queste la fisica polacca Agnieszka Zalewska, dal 2013 al 2015 presidente del Consiglio del CERN, Susanna Terracini, ordinaria di Analisi Matematica presso l’Università di Torin­o, la genetista belga Christine van Broe­ckhoven dell’Univers­ità di Antwerp, cono­sciuta soprattutto per la sua ricerca pi­onieristica nel campo delle demenze neur­odegenerative, a cui ha apportato import­anti contributi.  Venerdì 14 alle ore 16.30 il Rettore del­l’Università di Fire­nze, Luigi Dei terrà una lettura magistr­ale in omaggio a Mar­ie Curie nel 150 ann­iversario della nasc­ita, prima cattedrat­ica donna in materie scientifiche alla Sorbonne e l’unica do­nna, fra i quattro vincitori di più di un Nobel, ad aver vin­to in due discipline distinte (fisica e chimica).La segreteria organi­zzati dell’evento è a cura di OIC, Firen­ze.

Fabrizio Del Bimbo

Dal 23 settembre al via la 30° Biennale Internazionale dell'Antiquariato di Firenze

È stata presentata il 12 luglio scorso a Firenze la trentesima edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato (BIAF), che si terrà nel capoluogo toscano, a Palazzo Corsini, dal 23 settembre al 1° ottobre. 

Sono diverse le novità che la Biennale presenterà quest’anno, a cominciare dall’ampliamento dei propri “confini temporali”: il pubblico infatti troverà, negli stand delle oltre ottanta gallerie che parteciperanno, opere fino agli anni Ottanta del Novecento. Si tratta di una scelta, spiega il segretario generale della BIAF, Fabrizio Moretti, “perfettamente in linea con la tendenza evidente in tutte le maggiori manifestazioni del settore a livello internazionale e che intende favorire un collezionismo che sappia far dialogare opere di epoca anche diversissima, dall’archeologia al contemporaneo, passando per tutti i grandi momenti della storia dell’arte universale”.


Saranno più di tremila le opere esposte, tutte accuratamente selezionate da una Commissione Scientifica di esperti, di altissimo livello (i nomi: Andrea Bacchi, Massimo Bartolozzi, Sandro Bellesi, Daniele Benati, Mauro Berti, Silvestra Bietolet, Andrew Butterfield, Simone Chiarugi, Enrico Colle, Frederik J. Duparc, David Ekserdjian, Maria Cecilia Fabbri, Carlo Falciani, Arturo Galansino, Aldo Galli, Giancarlo Gentilini, Richard Knight, Francesco Leone, Dora Liscia Bemporad, Jean-Patrice Marandel, Paola Marini, Fernando Mazzocca, Luca Mor, Claudio Pizzorusso, Nicoletta Pons, Giovanni Pratesi, Carmen Ravanelli Guidotti, Scott J. Schaefer, Eric Schleier, Davide Sestieri, Nicola Spinosa, Carl Strehlke, Maria Cristina Terzaghi, Roberto Valeriani, Marco Voena). 
Tra le opere in mostra alcune nature morte di Giovanni Paolo Castelli, detto lo Spadino (Galleria Colnaghi), una battaglia tratta da un episodio della vita di Giulio Cesare, realizzata dal cosiddetto Maestro di Marradi (Galleria Giovanni Sarti), e ancora un dipinto con Il gioco delle bocce di Raffaello Sorbi (Galleria Matteo Salamon), La lettera, tela di Cagnaccio di San Pietro (Galleria Francesca Antonacci), la Primavera fiorentina, un olio su tela di Plinio Nomellini (Paolo Antonacci Antichità), un busto in porcellana bianca del marchese Carlo Andrea Ignazio Ginori modellato da Gaspare Bruschi (Altomani & Sons), un Ritratto d’uomo di terracotta di Gaetano Merchi (Galleria Riccardo Bacarelli) e una Madonna col bambino benedicente di Mino da Fiesole e bottega (Da Longari Arte Milano).
Numerosi gli eventi collaterali che intendono aprire la Biennale alla città, in sinergia con le principali istituzioni fiorentine. Ci sarà un progetto artistico, curato da Francesco Bonami e organizzato da Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti, che avrà per protagonista l’artista svizzero contemporaneo Urs Fischer, e ancora la mostra Un incontro tra tardo gotico e contemporaneità: Pietro di Chellino e Pietro Annigoni, che proporrà un insolito confronto attraverso opere della Fondazione Cassa di Risparmio della Firenze (che peraltro, per celebrare i propri 25 anni di attività, esporrà alcune opere della sua collezione a Palazzo Corsini), e infine un charity event che si terrà nel Salone del Trono di Palazzo Corsini venerdì 29 settembre. Previsto anche un momento di divulgazione sulla cultura della prevenzione del tumore al seno, con il coinvolgimento, sabato 1° ottobre, della onlus Firenze in Rosa. Stretto un accordo anche con Palazzo Strozzi: i visitatori della Biennale potranno usufruire di una riduzione sul biglietto d’ingresso alla mostra Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna, e viceversa (chi si presenterà in Biennale con il biglietto della mostra, potrà entrare a Palazzo Corsini a prezzo ridotto).

La Biennale aprirà le porte dal 23 settembre al 1° ottobre dalle 10 alle 20 (il 28 settembre dalle 10:30 alle 19). Biglietti: 15 euro l’intero, 10 il ridotto. Info su www.biaf.it.

Fabrizio Del Bimbo

giovedì 13 luglio 2017

Adabra si aggiudica la vittoria nell'e-qube challenge di Estra



Si e' conclusa oggi a Firenze con la vittoria di Adabra, Vertical m2m e Datumize la prima edizione dell'e-qube challenge, la startup call indetta a inizio maggio da Estra in collaborazione con BIBA Venture Partners, volta a selezionare idee all'avanguardia a livello italiano ed internazionale in settori ad alto livello di innovazione. I 3 progetti, con forti capacita' di scalabilita', in settori inerenti il business di riferimento di Estra, si sono distinti tra oltre 230 progetti provenienti da 40 nazioni di 4 diversi continenti, hanno superato 4 step di selezione dal 18 giugno, ultimo giorno per partecipare alla startup call, ad oggi, hanno presentato idee altamente innovative in linea con la mission del progetto e sono stati capaci di stupire la giuria per la qualita' delle proposte avanzate. Internet of Things, Customer Experience, Case ed edifici intelligenti, Efficienza energetica, Energie rinnovabili, Smart cities, Big Data e Business Analytics - queste le aree del progetto in cui si sono sfidati i partecipanti per aggiudicarsi uno dei tre premi in palio, 30.000 euro per il primo classificato, 20.000 euro per il secondo e 10.000 per il terzo, tutti messi in palio da Estra.



E cosi' la medaglia d'oro e' stata assegnata ad Adabra, azienda con sede ad Arezzo e Milano, che ha presentato una piattaforma di customer engagement, capace di organizzare e coordinare le attivita' di marketing aziendale attraverso i canali online e offline in tempo reale. Adabra si aggiudica cosi' i 30.000 euro messi in palio per il primo posto. Seconda classificata e' stata Vertical m2m, azienda con sede a Parigi, che ha sviluppato una piattaforma IoT completamente scalabile e integrabile in grado di unificare la gestione di tutti gli apparecchi attraverso un unico canale. Questa piattaforma presenta caratteristiche di compatibilita' con tutti i principali standard di comunicazione. Il premio assegnato a questa startup e' di 20.000 euro. Sul terzo gradino del podio si posiziona Datumize, azienda con sede a Barcellona, che ha sviluppato Data Collector, una soluzione altamente innovativa che permette alle aziende di sfruttare i cosiddetti Dark Data, ossia tutte le informazioni inutilizzate, per aumentare la comprensione dei processi interni delle organizzazioni. A Datumize il terzo premio del valore di 10.000 euro. "Le tre startup vincitrici e tutte le idee pervenute - spiega Francesco Macri', Presidente del Gruppo Estra - ci confermano l'importanza di continuare a investire in progetti come e-qube. Estra vuole essere al contempo promotore e partner di innovazione per configurarsi sempre piu' come multiutility all'avanguardia e per ampliare i propri servizi per i cittadini, che rappresentano da sempre il motore dei nostri processi di sviluppo e del nostro impegno quotidiano".

Fabrizio Del Bimbo



mercoledì 12 luglio 2017

A Volterra il Festival Internazionale del Teatro Romano

Festival dei Festival
Festival internazionale del Teatro Romano -Volterra Jazz
 Filarmonica Giacomo Puccini - Palio di Pomarance



Il 13 e 14 luglio comincia alla grande il Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra. Il 14 alle 21 al Teatro Persio Flacco la manifestazione avrà una prestigiosa serata internazionale, con lo straordinario KEMP DANCE, lo spettacolo di Lindsay Kemp che manca da anni dall’Italia e che è stato completamente rinnovato. Si aspetta il pubblico delle grandi occasioni, per celebrare un mito della danza e del costume internazionale, maestro e mentore di tanti artisti, tra i quali David Bowie. Di questo parlerà tra l’altro Gabriele Rizza nelle sue parole introduttive, prima di lasciare il posto alla straordinaria performance di Kemp – che è un ragazzo di quasi ottant’anni – e dei suoi bravissimi ballerini: Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci e David Haughton.
Ma come abbiamo detto il festival inizierà ufficialmente il giorno 13 con lo spettacolo CALIGOLA, che aprirà a tutti gli effetti il festival, andando in scena alle 21,30 nello splendido sito archeologico del Teatro Romano, aperto grazie alla Soprintendenza ai Monumenti e al Comune di Volterra. Si tratta di uno spettacolo che mischia il teatro alla danza. Con la regia e coreografia di Aurelio Gatti, coprodotto da Teatri di Pietra, partner del festival. Ci saranno Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali.
La serata sarà preceduta alle 18 in piazza dei Priori da una manifestazione di forte valore simbolico, Andrea Mancini, il direttore artistico del Festival, inaugurerà il Monumento effimero a Vittorio Gassman, insieme a tante presenze significative, tra le quali proprio Kemp, ma anche Aurelio Gatti e tanti amici e parenti del grande Gassman, che trent’anni fa portò la sua idea di teatro popolare proprio a Volterra, “lasciandoci tra l’altro – come racconta Mancini – l’eredità di un testo che nei prossimi anni andrà in scena proprio negli antichi spazi archeologici della città”.

Fabrizio Del Bimbo

Il tessuto come arte: Antonio Ratti imprenditore e mecenate, una mostra a Palazzo Te a Mantova

L TESSUTO COME ARTE: ANTONIO RATTI
IMPRENDITORE E MECENATE
Mantova, Palazzo Te
1 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018




Domenica 1 ottobre 2017 a Palazzo Te a Mantova apre al pubblico la mostra
“Il tessuto come arte: Antonio Ratti imprenditore e mecenate”, dedicata
all’industriale comasco che ha realizzato un’impresa e una Fondazione
riconosciute a livello internazionale, mettendo sullo stesso piano la produzione e
la creatività d’impresa con l’arte e la cultura.
L’esposizione, prodotta dal Comune di Mantova, dal Centro Internazionale
d’Arte e di Cultura di Palazzo Te e dal Museo Civico di Palazzo Te e realizzata in
collaborazione con la Fondazione Antonio Ratti, è curata da Lorenzo Benedetti,
Annie Ratti e Maddalena Terragni.
La vita di Antonio Ratti è un intreccio tra impresa e arte, creatività e promozione
culturale, pubblico e privato. Il suo pensiero nasce dall’idea che la cultura, la
conoscenza e l’arte siano strumenti fondamentali per interpretare il proprio
tempo.
La sua passione lo porta, a soli trent’anni, a trasformare uno studio di disegno in impresa fondando nel 1945 la “Tessitura Serica Antonio Ratti”, per la creazione e la commercializzazione di tessuti per cravatte. È la prima tappa di una lunga e progressiva attività imprenditoriale che culminerà nel Gruppo Ratti, attualmente presieduto dalla figlia Donatella, che si attesta come eccellenza mondiale nella produzione di tessuti creati sviluppando una forte ricerca creativa e tecnologica.
La mostra intende restituire il ritratto di un personaggio raffinato ed elegante,
poliedrico ed eclettico, che investendo nella formazione delle risorse umane e
nella valorizzazione del tessuto come arte, ha saputo dare risalto alla qualità dei
suoi prodotti tessili.

Alta qualità, sperimentazione e innovazione sono le caratteristiche che
distinguono l’operare di Antonio Ratti, raccontate trasversalmente in un
percorso che prevede un dialogo con le sale monumentali del Palazzo Te per
poi svilupparsi negli spazi espositivi delle Fruttiere.
Grazie al contributo dell’architetto Philippe Rahm, la mostra racconta il tessuto
nelle sue varie forme: dalla ricca collezione di reperti antichi della Fondazione
Antonio Ratti (FAR) ai grandi archivi dell’azienda Ratti; sarà possibile fare
un’esperienza tattile delle diverse stoffe messe a disposizione del visitatore su
una pedana centrale che attraversa lo spazio delle Fruttiere restituendo un’idea
sinestetica del tessuto.
La produzione dell’azienda è presentata al pubblico con un allestimento di
grande suggestione, che si rifà a quello di due grandi mostre “Ratti & Paisley:
cultura del cachemire”(1986, Fashion Institute, New York) e “Ratti & Paisley”
(1988, Bunka Fashion College, Tokyo). Ai preziosi manufatti si collega l’opera
di Luigi Ontani: un disegno ad acquarello stampato su cotone, la cui ristampa
realizzata dalla Ratti S.p.A., ripropone il progetto nato dalla collaborazione tra
l’artista e l’azienda negli anni ’90.
Una parte della mostra è dedicata alla storia dell’azienda, che nel 1958 inaugura
a Guanzate le moderne strutture disegnate da Tito Spini, un nuovo modello di
architettura industriale che si identifica con la volontà di creare le condizioni
ideali di lavoro per sostenere la qualità del prodotto, in un mondo fortemente
dinamico e in continua espansione. Nel nuovo stabilimento la visione di Ratti
prende forma e si realizza il ciclo completo di produzione. La Palazzina dei
Servizi Sociali, luogo polifunzionale e multimediale destinato ai lavoratori, ospita
importanti eventi culturali e artistici, laboratori, rassegne teatrali e concerti. Gli
impianti produttivi di Guanzate, le sedi storiche di rappresentanza nelle ville
sul Lago di Como e alcuni dei concerti tenuti in azienda sono immortalati dagli
scatti del fotografo industriale Roberto Zabban.
Un’importante produzione di disegni di Antonio Ratti è il ponte di collegamento
con la sezione dei tessuti storici della Collezione della FAR. Il disegno è declinato
nei vari significati del termine: a mano libera, tecnico, ma anche come sinonimo
di progetto. Questa sezione illustra il processo tradizionale e la genesi completa
di un tessuto.
Negli anni Sessanta e Settanta, la passione per il tessuto e tutte le sue
declinazioni nelle diverse epoche e aree geografiche porta Antonio Ratti a dare
vita ad una collezione tessile privata, strumento di studio, ricerca e ispirazione,
ampliata anche in seguito alle acquisizioni aziendali di imprese storiche del
settore. In mostra si può ammirare un’ampia selezione di reperti della collezione
storica, ora patrimonio della Fondazione: dai tessuti copti e pre-colombiani ai
velluti rinascimentali, dai serici francesi e inglesi del Seicento e Settecento alle
cravates e ai nastri di fine Ottocento.
Nel 1985, dal desiderio di Antonio Ratti di trasformare la sua profonda passione
per l’arte e il tessuto in una realtà attiva nel mondo della cultura, nasce la
Fondazione che porta il suo nome, strumento di promozione e divulgazione
culturale, ora presieduta dalla figlia Annie. Negli anni successivi viene istituito il
Museo Studio del Tessuto e realizzato un catalogo multimediale della collezione.
Attraverso attività come il Corso Superiore di Disegno e il successivo Corso
Superiore di Arti Visive, ora CSAV-Artists Research Laboratory, si creano
i luoghi in cui giovani artisti internazionali e importanti esponenti dell’arte
contemporanea hanno occasione di approfondire le proprie ricerche lavorando
insieme negli spazi della Fondazione.
Antonio Ratti promuove il tessuto in tutte le sue declinazioni, dall’attenzione per
la storia e la tradizione nelle diverse culture del mondo, alla visione di nuove
frontiere produttive, tecnologiche e geopolitiche.
Negli anni promuove importanti progetti espositivi e museali, realizzando
diverse mostre sul tessuto e la sua storia. Nel 1995 sostiene economicamente la
nascita di uno dei primi centri specializzati nella ricerca e nel restauro del tessile
al Metropolitan Museum di New York: l’Antonio Ratti Textile Center.
L’arte contemporanea è presente in mostra con opere di artisti coinvolti nei
diversi decenni nelle numerose attività culturali della Fondazione, tra questi
alcuni artisti invitati a condurre e a partecipare alle passate edizioni del
workshop CSAV-Artists Research Laboratory tra cui: John Armleder, Julia
Brown, Jimmie Durham, Hans Haacke, Mario Garcia Torres, Melanie Gilligam,
Renée Green Joan Jonas, Giulio Paolini, Diego Perrone, Yvonne Rainer e
Gerhard Richter.
Negli spazi esterni di Palazzo Te sono presenti importanti installazioni di artisti
come Yona Friedman, Richard Nonas, Matt Mullican e Liliana Moro.
In occasione della mostra una pubblicazione antologica raccoglie testi e
materiali relativi alla storia dell’azienda e a quella della Fondazione Antonio Ratti.
La pubblicazione include testi che analizzano la collezione di tessuti antichi
di Antonio Ratti e scritti di artisti contemporanei che hanno partecipato alle
edizioni del workshop CSAV – Artists Research Laboratory.
Il volume, realizzato con il sostegno della Ratti S.p.A. e curato dalla Fondazione
Antonio Ratti, è un progetto grafico di Luc Derycke edito da MER Paper
Kunsthalle.

Nicoletta Curradi

Incontri tra generazioni a Orizzonti Verticali 2017

 GENERAZIONI A CONFRONTO
 Storia, presente e scenari futuri
 7 - 9 luglio 2017
 Cortile del Palazzo Comunale di San Gimignano

 Nell’ambito di Orizzonti Verticali 5°edizione si sono svolti tre incontri con artisti, operatori culturali, critici e pubblico interessato, incentrati su un unico tema generale: il confronto generazionale.
 Nelle edizioni precedenti lo spunto di partenza per la discussione era stato il manifesto di Ivrea del 1966, spartiacque per la storia del teatro recente, che ha modificato gli equilibri e aperto nuovi linguaggi e nuove prospettive a una generazione in fermento. Arrivati a 50 anni da quella spinta i tempi sono notevolmente cambiati, i linguaggi si sono fusi, molte cose sono successe, ma le priorità del teatro rimangono in qualche modo le stesse: il riassetto del sistema teatrale, la salvaguardia della propria storia, le possibilità di crescita artistica per i giovani, il rinnovamento, la ricerca.
 Riuscire ad avvicinare e a far dialogare in un “terreno neutro” le generazioni che hanno costruito il teatro odierno in questi ultimi anni è importante oltre che curioso. Coloro che intervengono raccontano la loro esperienza, la loro storia, lunga o breve che sia, per innescare un dibattito sincero e fecondo. Il confronto non può che essere positivo.


Sono intervenuti a moderare gli incontri nello storico cortile del Palazzo Comunale di San Gimignano Simona Frigerio, Emanuela Dal Pozzo e Sandro Avanzo,critici teatrali, per trattare del futuro del teatro.
Il primo incontro, moderato da Simona Frigerio, era basato sul motivo per cui certi festival chiudono e sul rapporto tra teatro e istituzioni. Oggi c'è un'inflazione di proposte di festival, anche solo di cibo, come gelato o polenta, senza alcuna base culturale, né progettazione. L'assessore alla cultura del Comune di San Gimignano, Carolina Taddei, afferma che la politica in Italia non sostiene la creatività, mentre il ruolo politico nell'arte è sempre stato stringente. Tuccio Guicciardini, direttore artistico di OV, afferma di non voler puntare al pubblico per il suo festival, un numero di 40-50 persone rappresenta già un successo. Per le giovani generazioni è importante l'attività formativa, creando start-up culturali. Un festival dovrebbe essere un "incubatore di start-up", termine diffuso oggi. Chi fa cultura ha un ruolo sociale che va sostenuto, dicono i presenti all'incontro. Nel teatro coesistono tante professionalità diverse: attori, scenografi, macchinisti, elettricisti, ecc. E non tutte sono visibili sul palcoscenico. Patrizia De Bari, direttrice artistica di OV, dice che senza risosrse si rimane i "poveri dello spettacolo", che devono per forza avere un altro lavoro per vivere. Purtroppo sono i critici teatrali che determinano le scelte di tendenza.

L'8 luglio l'incontro è stato moderato da Emanuela Dal Pozzo e si è basato sul confronto generazionale e sul futuro del teatro. Emanuela, che si definisce "una spettatrice attenta", che capta i segnali di cambiamento senza seguire le compagnie più celebri, racconta che a Roma, a Tor Pignattara, viene dato spazio alle compagnie più giovani. Oggi i linguaggi teatrali sono molteplici, vi subentra la tecnologia. Intervengono all'incontro due giovani attori del Teatro degli Arrischianti di Sarteano che riferiscono una loro recente esperienza dal titolo "The complete freedom of the truth" in cui hanno coinvolto tutto il paese con 140 attori provenienti da tutto il mondo e facendo recitare anche ragazzi con disabilità. Il progetto era finanziato dall'Unione Europea. Tutti concordano sul fatto che tra attore e spettatore ci deve essere un filo comunicativo. Emanuela pone la domanda "Esiste un non-teatro?" Isabella Valoriani che è di Fabbrica Europa e lavora da 40 anni nel settore, risponde che un non-teatro non esiste. Carolina Taddei definisce il teatro una situazione di tempo condiviso volontariamente da persone che parlano o che ascoltano. Secondo Patrizia De Bari un linguaggio più performativo colpisce di più. La formazione attoriale non è fondamentale. Sandro Avanzo dice che ciò che rimane nel tempo è arte, altrimenti è artigianato.

L'incontro conclusivo del 9 luglio, condotto da Sandro Avanzo, si è basato sul tema "Perché un festival? A cosa serve e cosa muove?"
Su una copia recente del Venerdì di Repubblica era raffigurata la mappa dei festival in Italia, che sono circa 800, un numero spropositato.  Il termine festival deriva da festa, momento di scambio e di aggregazione che muove un notevole indotto economico nella città che lo ospita (hotel, ristoranti ecc) Perché partecipare ad un festival ? Tre buoni motivi emergono dalla discussione:
1) Rapporto con un luogo
2) Rischio culturale più basso rispetto ad uhn teatro stabile
3) Un festival favorisce la sperimentazione e fornisce una "vetrina" complessa di novità.
Spesso il nome del luogo identifica il festival, per esempio quello dei 2 Mondi che è chiamato Festival di Spoleto.
E' più facile scoprire nuovi talenti e si può assistere ad un gran numero di spettacoli concentrati in pochi giorni.
Da sottolineare il fatto che i giornalisti si confrontano sugli spettacoli, mentre i critici rimangono da soli.
Spunti interessanti sono emersi da questi incontri chesi auspica  potranno proseguire nella prossima edizione di Orizzonti Verticali.

Nicoletta Curradi

Fabrizio Del Bimbo

martedì 11 luglio 2017

Sere d’estate alla Casa Buonarroti di Firenze - XXVI EDIZIONE

LE PAROLE E LA MUSICA





Cortile della Casa Buonarroti, via Ghibellina, 70 - Firenze
Gregorio Nardi - Mercoledì 12 luglio 2017, ore 21

Apre il cortile della Casa Buonarroti  a momenti di musica, spesso alternata alle parole. Anche quest’anno la Casa Buonarroti, fedele al consueto appuntamento, dà vita alla ventiseiesima edizione di questa speciale ministagione.
Le due parti del programma di Gregorio Nardi sono altrettante opportunità di memoria e di riferimento. La prima richiama un lontano concerto beethoveniano che già Nardi tenne in questo spazio, ed è questa, dunque, occasione di fare il punto sui progressi, le ricerche, l’esperienza, gli incontri accumulati negli anni; la seconda evoca la parola e il canto affidati al solo strumento solista: le intime melodie polacche di Chopin in tre rare trascrizioni, la poesia di Dante e di Petrarca, i ritmi incontenibili del linguaggio e della melodia nei capolavori di Gershwin.
Programma:
Ludwig van Beethoven
Sonata in mi op. 90
Sonata in la bemolle op. 110
Fryderyk Chopin-Giuseppe Buonamici
Melodya
Fryderyk Chopin-Giovanni Sgambati
Canzone Lituana (Piosnka litewska)
Fryderyk Chopin-Ferenc Liszt
Mes joies (Moja pieszczotka)
Ferenc Liszt
Sonetto 104 del Petrarca “Pace non trovo, e non ho da far guerra”
Hans von Bülow-Ferenc Liszt
Sonetto di Dante “Tanto gentile e tanto onesta”
George Gershwin
Do It Again, S'wonderful, The Man I Love, Fascinating Rhythm
L’ingresso è gratuito, ma gli spazi limitati rendono necessaria la prenotazione.
Per prenotazioni e informazioni:  tel. 055/241752
ore 10-17 (escluso il martedì)
DA NON MANCARE!!!
Del Bimbo Fabrizio

www.casabuonarroti.it/it/2017/06/22/le-parole-e-la-musica-2017/

lunedì 10 luglio 2017

Parterre di stelle dello sport al Premio Fair Play Menarini XXI edizione

Ventuno candeline per il  Premio Fair Play Menarini, con Castiglion Fiorentino (Arezzo) ancora protagonista nella serata di consegna dei premi,. Un parterre di sportivi e personalità internazionali che gravitano intorno al mondo dello sport ha assistito alla cerimonia di premiazione nella tradizionale cornice della piazza del Municipio, di fronte al loggiato vasariano.


A Fabio Pisacane, difensore del Cagliari Calcio, è andato il premio “Fair Play”. Nella stagione 2010/2011 ha rifiutato un’offerta in denaro che avrebbe permesso ad un’altra squadra di vincere una partita. Ha quindi denunciato il fatto, “guadagnandosi” la nomina di ambasciatore FIFA.

Il ciclista Knut Knudsen ha conquistato la categoria “Carriera nel Fair Play”. Vera e propria leggenda vivente nella sua Norvegia, ha vinto un’infinità di titoli nella sua lunga carriera.

Zvonimir Boban è entrato nella categoria “Sport e vita”. Calciatore ex Milan, con i rossoneri ha vinto la Champions e 4 scudetti, l’ultimo dei quali nel 1999, dove ha brillato come solo le vere stelle del calcio sanno fare. Il 30 maggio 2016 è stato nominato vicesegretario generale della FIFA per lo sviluppo del calcio e l’organizzazione di competizioni. Ma nel cuore di tanti, resta l’immagine di quel giovane che, nel 1990, per difendere un tifoso croato dalle manganellate della Polizia Federale Jugoslava, dette un calcio ad un agente. Per questo gesto rischiò l’arresto e venne sospeso per 6 mesi dai campi da gioco, dovendo così rinunciare ai Mondiali in Italia.

Franz Klammer e Niccolò Campriani sono stati premiati nella categoria “Personaggio mito”. L’austriaco Klammer è considerato il più forte discesista di tutti i tempi. Nel suo palmares si contano titolo iridato, olimpico e cinque Coppe del mondo. Campriani, specialista del tiro a segno, si è ritirato dall’attività agonistica dopo aver vinto tre medaglie d’oro e una d’argento alle Olimpiadi.

Il premio “Fair Play e Solidarietà” è stato assegnato a Yelena Isinbaeva, prima donna a superare la barriera di 5 metri nel salto con l’asta. Ha migliorato 28 volte il record del mondo. In carriera è stata due volte oro olimpico e tre volte campionessa mondiale. Iniziò il suo cammino sportivo con la ginnastica artistica ma a 15 anni, a causa della sua altezza, dovette lasciare e si dedicò anima e cuore al salto con l’asta.

Per Jarno Trulli il riconoscimento “Lo sport oltre lo sport”. Trulli, uno dei più grandi kartisti di tutti i tempi ed ex pilota di Formula 1, è stato l’ultimo pilota italiano a vincere a Montecarlo.

I fratelli Francisco e Niccolò Porcella hanno ottenuto il premio “Sustenium”. Francisco è entrato di diritto nell’Olimpo dei più grandi big surfer della storia. Gli ultimi risultati ottenuti gli garantiscono l’accesso definitivo al Big Surf Tour 2017-2018. Niccolò invece è diventato una star internazionale degli sport estremi.

Federico Pellegrino ha ritirato il premio “Modello per i giovani”. Fondista italiano, è campione del mondo nello sprint 2017 e vincitore di una Coppa del Mondo di sprint, unico italiano tra tanti svedesi e norvegesi che nel tempo hanno conquistato il titolo.

Il premio “Fair Play per la Pace” è stato assegnato a David Rudisha, campione olimpico in carica sulla distanza degli 800 metri piani, nonché detentore del record mondiale stabilito nel 2012 a Londra. Nella gara del doppio giro di pista mai si aveva assistito ad una tale velocità. Il tempo di 1’ 40” 91 è il nuovo record del mondo.

All’atleta paralimpica Nicole Orlando è stato consegnato il premio per la categoria “ Valori sociali dello sport”. Affetta dalla sindrome di Down, ottiene importanti risultati con la Fisdir (Federazione italiana sport disabilità intellettiva e relazionale), fino a conquistare nel 2015 i mondiali di atletica del Sud Africa per atleti con sindrome di Down quattro medaglie d’oro e una d’argento. Ma non è solo un’atleta. Fa parte di un gruppo teatrale e recita in un musical in cui interpreta una ragazza Down che lotta contro i pregiudizi. Ha anche partecipato a Ballando con le stelle.

Sara Anzanello, la ex centrale di pallavolo,  ha ricevuto il premio “Fair Play Modello di Vita”. Nel 2014/2015, dopo tanti anni di carriera, in seguito ad un trapianto di fegato inizia a lavorare come supporto team manager per il Club Italia, impegnato in A2. Nella stagione successiva torna in campo con l’AGIL Volley Novara. A fine stagione si è ritirata.

La giovane sciatrice Sofia Goggia ha ritirato il premio “Promozione dello Sport”. Detiene il record nazionale di punti segnati in una singola edizione di Coppa del Mondo (1197 nel 2017) e di podi (13 nello stesso anno). Nella scorsa stagione viene inserita nella squadra nazionale polivalenti, dedicata alle atlete competitive in più discipline e lo scorso novembre ottiene il suo primo podio nel massimo circuito, chiudendo in terza posizione lo slalom gigante.

Al Corpo Nazionale Vigili del Fuoco è andato il Premio speciale “Fair Play e Coraggio”. Nell’immaginario collettivo, i vigili del fuoco sono garanti della sicurezza e fanno parte di una categoria professionale ad alto rischio. Rapidità di intervento, competenza ed esperienza, fanno dei vigili del fuoco italiani un patrimonio nazionale. Sono impegnati anche a fianco dei bambini dal 1989, anno in cui hanno ricevuto la nomina di “ambasciatore di buona volontà” da parte del Comitato italiano Unicef.

Il Premio Speciale Fiamme Gialle “Studio e sport” è andato a Matteo Tanganelli e Giacomo Perini. Matteo è uno studente aretino che ha saputo coniugare i risultati in ambito sportivo con un ottimo rendimento tra i banchi di scuola. Giacomo Perini, classe 1996, scopre di avere un tumore a 18 anni, che lo obbliga ad amputare una gamba. Dopo tanti anni di sport nell’equitazione, decide di ripartire da zero dedicandosi al canottaggio, trovando nello sport la carica per la vita di ogni giorno, scrivendo un libro, amando la musica.

Presenti come testimonial Sasha Danilovic, Roberto Brunamonti, Giancarlo Antognoni, Umberto Panerai, Barbara Brighetti e Marino Bartoletti.

Non hanno preso parte alla cerimonia di consegna Ivan Zaytsev, a causa del ritiro anticipato della Nazionale in vista del Campionato Europeo, eFrancisco Porcella, impegnato negli Stati Uniti, e Fabrizio Donato  a causa di un infortunio in allenamento.

Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 5 luglio 2017

Alla Palazzina Reale la mostra che premia l'architettura in Toscana



In mostra i progetti vincitori della prima edizione
del Premio di Architettura della Toscana (PAT), organizzato da Consiglio Regionale
della Toscana, Ordine degli Architetti di Firenze, Federazione degli Architetti della Toscana,
Ordine degli Architetti di Pisa, Fondazione Architetti Firenze e Ance Toscana.
Centocinquanta i partecipanti, venti le opere selezionate


Il nuovo Museo degli Innocenti e la riqualificazione di piazza dei Tre Re a Firenze, piazza dell'Immaginario a Prato, il nuovo Museo delle Statue Stele Lunigianesi a Pontremoli (Ms) e la Cantina Bulgari a Podernuovo a San Casciano dei Bagni (Si): sono questi i cinque progetti vincitori della prima edizione del Premio di Architettura della Toscana (PAT), organizzato da Consiglio Regionale della Toscana, Ordine degli Architetti di Firenze, Federazione degli Architetti della Toscana, Ordine degli Architetti di Pisa, Fondazione Architetti Firenze e Ance Toscana.

Una prima edizione che si è chiusa con grande successo: sono stati centocinquanta i partecipanti, venti le opere selezionate. Domani, giovedì 6 luglio alle 18, alla Palazzina Reale (piazza Stazione 50) sono in programma la cerimonia di premiazione e l'inaugurazione della mostra dei progetti vincitori, che rimarrà allestita fino al 23 luglio. A essere esposte nella cornice della Palazzina Reale saranno le opere premiate, menzionate e selezionate.

Il concorso è nato con l'obiettivo di stimolare la riflessione intorno all'architettura contemporanea e diffondere la cultura del progetto come garanzia di qualità ambientale e civile. A essere premiati sono stati progetti che sono il risultato di una filiera composta da tanti elementi, dal progettista alle imprese. La prima edizione del Pat era rivolta alle opere ultimate in Toscana negli ultimi cinque anni, tra il 2012 e il 2017. Cinque le categorie in cui era articolato il premio: opera prima; opera di nuova costruzione; opera di restauro o recupero; opera di allestimento o di interni; opera su spazi pubblici, paesaggio e rigenerazione. Le opere sono state valutate da una Giuria internazionale composta dal prof. Marco De Michelis, arch. Sandy Attia, arch. João Luís Carrilho da Graça, arch. Simone Sfriso, prof. Guido Borelli.

I risultati del Premio mettono in luce le potenzialità dell’architettura, quali la capacità di contribuire alla valorizzazione di un territorio con segni molto discreti e anche di rigenerare spazi urbani, e non solo, con operazioni realizzate con budget minimi e buone idee.

E ora, dopo il successo registrato, gli organizzatori sono già al lavoro per preparare la seconda edizione del Premio.

Un Premio di architettura è un elemento determinante della trasformazione del territorio, ma serve anche a sostenere buone pratiche di innovazione ambientale e civile. E ancora, può essere utile per incentivare il percorso di crescita di tanti giovani professionisti toscani. Il mio auspicio è che il Premio diventi un punto di riferimento per la cultura architettonica a livello nazionale. Valutando le opere complessivamente, dal progetto alla realizzazione passando per la committenza, il Premio non vuole sottolineare solo la firma dell’architetto, ma riconoscere anche il coraggio, la tenacia e la capacità di chi crede che un’architettura di qualità sia ancora possibile”, spiega il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani.

Troppo spesso ci dimentichiamo che la bellezza del nostro territorio è frutto delle trasformazioni messe in atto da chi ci ha preceduto nei secoli, per questo ho proposto e portato avanti l'istituzione di questo Premio di Architettura Contemporanea di livello regionale, per valorizzare le migliori esperienze realizzate nel territorio della Toscana – sottolinea la consigliera regionale Elisabetta Meucci l’architettura rappresenta un elemento determinante per una trasformazione sostenibile e qualificata del territorio e del paesaggio, fondamentale per la qualità ambientale sia degli spazi pubblici che di quelli privati. Credo che questo sia importante principalmente per tre motivi: primo, perché come dicevo questo è un elemento determinante della trasformazione del territorio, secondo, per sostenere buone pratiche di innovazione ambientale e civile, terzo ma non da meno per incentivare il percorso di crescita di tanti giovani professionisti toscani. Oggi in questi progetti premiati, ma anche nei molti arrivati, troviamo degli ottimi elementi per poter sperare di consegnare alle future generazioni una Toscana ancora più bella nelle sue città, nei suoi luoghi pubblici e nel suo paesaggio”.

Per la riuscita di questa prima edizione del Premio Architettura Toscana era necessaria la partecipazione di molte opere; cosa non scontata, perché nella prima edizione un premio deve ancora costruire la propria credibilità. Alla fine la partecipazione è stata alta con 150 opere presentate, per le quali ringraziamo tutti coloro che le hanno candidate, per aver accettato il confronto e per aver messo a disposizione di tutti i propri lavori e le proprie idee”, commentano i presidenti di Ordine e Fondazione Architetti Firenze, Roberto Masini e Tommaso Rossi Fioravanti.

L’Architettura è espressione della cultura di un popolo e testimone della sua civiltà. Un progetto ben concepito influisce sul benessere delle persone e sulla riuscita delle loro attività e ottimizza l’uso delle risorse disponibili, con risultati positivi sul piano economico, sociale, funzionale, estetico. Il Concorso di Progettazione risulta essere lo strumento più efficace per ottenere la qualità architettonica delle opere pubbliche e private, perché consente il confronto tra proposte progettuali col fine di scegliere il progetto migliore – dice Elvio Cecchini, coordinatore della Federazione Architetti della Toscana – i Concorsi di Architettura oggi costituiscono l’unica occasione per i giovani laureati, ma non solo, per accedere alla progettazione di opere pubbliche di una certa rilevanza e possono aprire la strada alla costituzione di una realtà professionale in grado di interloquire con le richieste del mercato internazionale. Per questo motivo la Federazione Architetti PPC Toscani, congiuntamente col CNAPPC, chiede da tempo alle Pubbliche Amministrazioni di promuovere più concorsi di architettura per ottenere più qualità”.

Il numero dei progetti partecipanti al Premio, e la loro qualità testimoniano di come il sistema toscano delle costruzioni nel suo insieme, progettisti ed imprese, abbia comunque la capacità di reagire ad un periodo di profonda crisi, questa valutazione è ancor più significativa nell’ottica sostenuta da Ance di uscire dalla crisi unendo qualità progettuale e costruttiva. Il messaggio che, come Ance, vogliamo trasmettere con il premio è che la collaborazione di imprese e tecnici rappresenta uno dei punti di forza per il futuro del settore edile”, sono le parole di Riccardo Spagnoli, presidente di Ance Toscana.

Il Premio Architettura Toscana si colloca in un’epoca in cui l’ambiente e il paesaggio chiedono attenzione ed esortano ad una seria riflessione sull’habitat e sull’uso del suolo – dichiara Patrizia Bongiovanni, presidente dell'Ordine Architetti di Pisa – si riaccende così il dibattito irrinunciabile sull’architettura, sopito da troppo tempo. Nell’epoca in cui gli architetti hanno più che mai il compito di riscoprire e far conoscere gli antichi percorsi naturali e sostenibili della trattatistica storica, la creatività tesse il filo rosso dell’identità locale con quello della modernità. Occorre a tal fine richiamare ogni categoria umana alle proprie responsabilità: quelle tecniche e specialistiche nel settore ormai inscindibile ambiente-paesaggio- urbanistica-architettura; le responsabilità civiche e tecnico-operative di imprese e committenti; le responsabilità politiche e gestionali afferenti a coloro che governano e gestiscono il territorio con norme e direttive”.


Questi i progetti premiati e menzionati:

CATEGORIA OPERA PRIMA
Primo premio:
ECÒL + Alberto Gramigni_Piazza dell'immaginario
Progetto menzionato:
Fabio Candido / sundaymorning + MFA_Casa in una pineta
Per questa categoria la giuria ha proposto anche il progetto di Giulio Basili_Casa IV per il catalogo e la mostra relativa al premio.

CATEGORIA OPERA DI ALLESTIMENTO O DI INTERNI
Primo premio:
Canali Associati_ Museo delle Statue Stele Lunigianesi
Progetti menzionati:
Menzione d'Onore:
MICROSCAPE_Restauro Chiesa di San Pellegrino e allestimento del Deposito dei Gessi
Menzione:
Natalini Architetti / Guicciardini&Magni_Museo dell'Opera del Duomo
LDA.iMdA_iTEK Showroom
La giuria propone di pubblicare nel catalogo e di esporre in mostra il progetto di Studio di Architettura Andrea Milani_Museo della Contrada della Tartuca.

CATEGORIA OPERA DI NUOVA COSTRUZIONE
Primo premio:
Alvisi Kirimoto + Partners_Cantina Podernuovo
Progetti menzionati:
Canali Associati_Centro ricerche e produzione calzature Prada
Studio di Architettura Andrea Milani_Scuola per l'infanzia "La Balena"
La giuria propone di pubblicare nel catalogo e di esporre in mostra i progetti di Tomasi Associati Architetti_Stabilimento Laika Caravans e di Studiostudio architettiurbanisti / Elisa Palazzo e Bruno Pelucca_Alloggi per giovani coppie, ovvero costruire la semplicità.

CATEGORIA OPERA DI RESTAURO E RECUPERO
Primo premio:
Carlo Terpolilli / Ipostudio architetti_Museo degli Innocenti
La giuria propone di pubblicare nel catalogo e di esporre in mostra i progetti di Ilenia Girolami_Pieve di Santa Maria e di Vanessa Giandonati_Casa Nadi.

CATEGORIA OPERA SU SPAZI PUBBLICI, PAESAGGIO E RIGENERAZIONE:
Primo premio:
Chiara Fanigliulo_Riqualificazione Urbana Piazza dei Tre Re
Progetti menzionati:
Gonçalo Byrne Arquitectos / MICROSCAPE / Proap / BMZ_Arena spettacoli e area mercatale
LDA.iMdA / Marco Tozzi_Biolago balneabile
La giuria propone di pubblicare nel catalogo e di esporre in mostra il progetto di Lapo Ruffi / Angiola Mainolfi_Giardino Volante.

Fabrizio Del Bimbo

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